07.04.2016

NASCONO “LE RISCOPERTE”, I VINI DELLA MEMORIA FIRMATI TENUTE RUBINO

Brindisi, Aprile 2016 – In viticoltura l’esperienza dell’uomo è un fattore determinante nel dare vita a vini di qualità. Lo sanno bene da Tenute Rubino, marchio tra i più rappresentativi del riscatto enologico della Puglia, dove il contributo di una comunità di persone, celebrato ogni anno con “La vendemmia delle Donne” ha permesso di svelare la grande versatilità del Susumaniello, un vitigno raro diventato emblema di una filosofia produttiva.

Ed è ancora l’uomo al centro della nuova sfida intrapresa da Luigi Rubino, da sempre fautore di una viticoltura certosina che, in maniera attenta e scrupolosa, reinterpreta le tipicità enologiche della Puglia. La nuova scommessa è costituita da una nuova linea produttiva dedicata a vitigni storici di alcuni territori specifici. Con Le Riscoperte, Tenute Rubino vuole accendere i riflettori su alcune varietà produttive di pregio di questa grande regione, ormai quasi dimenticate e che, grazie all’impegno di piccoli vignerons, non sono andate perdute. Lamo, Lamiro e Mimante, sono vini che sanno di memoria, intesa come quel giacimento indispensabile di sapere che pesca dal passato per proiettarsi nel futuro con tutta la storia di una grande tradizione enologica.

“Per tanto tempo la Puglia è stata apprezzata in tutto il mondo grazie a tre grandi vitigni come il Negroamaro, Il Primitivo e il Nero di Troia – commenta Luigi Rubino, titolare di Tenute Rubino – ma per diversi produttori pugliesi è arrivato il momento di dimostrare che altri vitigni, considerati minori e meno produttivi, attraverso un serio e attento programma di valorizzazione, possono fare conoscere un volto autentico, identitario di questa grande terra del vino. Siamo soddisfatti del risultato enologico – conclude Rubino – e ci auguriamo che Lamo, Lamiro e Mimante contribuiranno a far conoscere ad un pubblico di appassionati questi nostri vitigni e a fermarne l’estinzione”

Il lancio de “Le Riscoperte” è il coronamento di un lavoro durato più anni. Nel corso di questo periodo, lo staff tecnico aziendale ha selezionato le varietà reliquia della Puglia, scegliendo quelle che potessero garantire vini coerenti allo stile produttivo di Tenute Rubino. Sono state individuate le aree tradizionali in cui questi vitigni hanno dato le migliori espressioni in termini di qualità e successivamente, sono stati selezionati i piccoli vignerons, in grado di dare nuova linfa alla produzione aziendale con i crismi di una viticoltura moderna e in linea con il disciplinare produttivo di Tenute Rubino. Lamo, Lamiro e Mimante nascono da singoli vigneti e sono il frutto di un percorso di sperimentazione in cui Luigi Rubino ha seguito in prima persona, con le microvinificazioni su piccole partite di uve che hanno avuto l’obiettivo di interpretare al meglio le interazioni vitigno/terroir. È stata prestata attenzione alle rese per ettaro, limitando la produzione delle piante per avere un maggior controllo della qualità in tutte le fasi di crescita. Si è lavorato su fermentazioni e affinamenti in acciaio per mettere in risalto le peculiarità organolettiche dei singoli varietali. Sono le note fresche e fruttate supportate da una buona spalla acida a caratterizzare i vini de “Le Riscoperte”. La straordinaria essenza di questi vini è nel terroir: i fattori climatici, pedologici e le tecniche colturali adottate nella gestione dei vigneti, hanno contribuito in maniera determinante a definire il profilo di uve così straordinarie.

Lamo prende vita da uve di Ottavianello di un single vineyard di o,60 ha ad Ostuni, la città bianca. La vendemmia della prima annata di Lamo è avvenuta a fine settembre. Dopo una classica vinificazione in rosso, il vino è stato affinato per 6 mesi in acciaio e per 2 mesi in bottiglia. La produzione della prima annata è stata di 4000 bottiglie.

Lamiro nasce in un vigneto di 1 ha a Martina Franca in Valle D’Itria, areale in cui il Bianco d’Alessano ha avuto tradizionalmente le sue migliori espressioni in termini di qualità. Il Bianco d’Alessano è una delle ultime varietà a bacca bianca ad essere vendemmiate. Solitamente la raccolta avviene nell’ultima decade di Settembre. Lamiro è stato affinato per 6 mesi in acciaio e per 2 mesi in bottiglia. La produzione della prima annata è stata di 7000 bottiglie.

Mimante prende vita da uve coltivate in un vigneto di 1,40 ha che si trova a cavallo dei territori dei comuni di Sammichele di Bari e Casamassima. Il Minutolo viene vendemmiato solitamente nell’ultima decade di settembre. Mimante è stato affinato per 6 mesi in acciaio e per 2 mesi in bottiglia. La produzione della prima annata è stata di 10000 bottiglie.
Le varietà: areali di riferimento e diffusione

L’Ottavianello è una varietà arrivata in Puglia a metà ‘800, probabilmente dal comune di Ottaviano (NA). Le sue prime tracce di coltivazione sono riscontrabili all’interno del territorio del comune di San Vito dei Normanni. Si è in seguito diffuso in particolare nei comuni di Ostuni, Ceglie Messapica e Carovigno. Attualmente su un totale di 45 ettari coltivati ad Ottavianello in Puglia, 35 sono localizzati nella provincia di Brindisi. Il vitigno rientra nel disciplinare della DOC Ostuni e nelle IGP Salento, Tarantino e Valle d’Itria. L’Ottavianello ha una maturazione tardiva, e si vendemmia a fine settembre.

Il Bianco d’Alessano, uva a bacca bianca diffusa soprattutto in Valle D’Itria. È una varietà molto produttiva. Ha una resa media che può arrivare sino a 3kg per pianta. In Puglia è coltivata su un totale di 411 ettari, di cui la maggior parte nelle province di Bari, Taranto e Brindisi. Il Bianco d’Alessano rientra nei disciplinari produttivi delle DOC Martina Franca, Locorotondo, Gravina e Ostuni e dell’IGT Salento.

Sulle origini del Minutolo, varietà a bacca bianca chiamata erroneamente per anni Fiano Minutolo, si sa ben poco. Il Minutolo è un’uva aromatica molto interessante, che si propone con caratteristiche organolettiche molto espressive, con sentori floreali, di frutti a polpa gialla ed erbe aromatiche. Attualmente gli ettari registrati in Puglia sono fra i 50 e i 60, ma si tratta sicuramente di dati incompleti, in quanto per errore alcuni appezzamenti di Minutolo sono attualmente classificati come Fiano. Questa varietà compare al momento solo nel disciplinare IGT Puglia.