08.04.2017

TENUTE RUBINO AL VINITALY 2017

Nuovi scenari per una realtà in piena crescita su Italia ed estero. In alto gli autoctoni, con il progetto Susumaniello in pole position. A Verona verrà presentato ufficialmente il Progetto Primitivo di Manduria DOP.
L’azienda di Romina e Luigi Rubino
sarà protagonista anche dell’evento “Puglia Perlage”
organizzato in collaborazione con l’AIS Puglia domenica 9 aprile

La scelta di investire sui vitigni autoctoni pugliesi, soprattutto quelli a rischio di estinzione come il Susumaniello, si è dimostrata vincente. In meno di un lustro Tenute Rubino è diventato il maggior produttore di Susumaniello, con un incremento della superficie vitata – nella tenuta di Jaddico (a nord di Brindisi) – che oggi supera i 13 ettari su i 40 complessivi stimati nell’agro di Brindisi. Un primato riconosciuto e che sta diventando uno dei rilanci felici giocati sui vitigni di tradizione. E’ questa la carta vincente di Tenute Rubino per il Vinitaly 2017.

“Tenute Rubino è il Susumaniello e il Susumaniello è Tenute Rubino dice, scherzando, Luigi Rubino, titolare di Tenute Rubino e Presidente di uno dei maggiori Consorzi del vino di qualità della regione: Puglia Best Wine. Il mercato e la critica enologica ci hanno dato ragione. La scelta di affiancare a Negroamaro, Primitivo, Malvasia bianca e Nera, anche gli altri vitigni minori ma sempre interessanti sotto il profilo enologico, è stata premiante oltre che distintiva. Il Salento è un continente del vino e noi l’abbiamo esplorato a fondo, ritrovando e valorizzando aspetti e contenuti varietali importanti e con più tipologie vino. Sperimentare e consolidare il profilo qualitativo. Questo è stato il nostro obiettivo”.

Tenute Rubino arriva al Vinitaly con un quadro d’insieme estremamente positivo. I numeri mettono in evidenza una solida crescita sui mercati esteri e in Italia costruita attorno ad una reputazione produttiva che si è fondata su etichette che, vendemmia dopo vendemmia, hanno contribuito ad affermarne il profilo. Punta Aquila, Visellio, Marmorelle, Saturnino, solo per citarne le più diffuse e di successo. Tante le novità portate in dote a questo Vinitaly. Nuove annate, nuovi progetti e lo spirito di sempre: affermare il valore di una viticoltura di qualità fondata sul territorio e sulla qualità della materia prima.

L’azienda brindisina raccoglie i frutti di una progettualità che l’ha vista negli scorsi anni investire soprattutto nell’internazionalizzazione dei mercati. Lo staff aziendale ha sviluppato un percorso di crescita centrato sui alcuni mercati che meglio possono accogliere e riconoscere il vino di qualità e il valore identitario che vitigni come Negroamaro, Primitivo e Susumaniello riescono ad esercitare sul consumatore finale. E i risultati ripagano questi sforzi. In Italia aumentano le vendite nel settore della ristorazione di qualità mentre l’export cresce nei mercati storici, come la Germania, il Belgio, l’Olanda e il Lussemburgo, e fa registrare numeri lusinghieri anche negli Stati Uniti e in Estremo Oriente, soprattutto in Giappone. A tirare la volata di queste performance, su tutti, sono etichette importanti come l’Oltremé, premiato quest’anno con il massimo riconoscimento della guida del Gambero Rosso, il Punta Aquila, e poi anche il metodo classico Sumaré e i cru Torre Testa e Visellio, segno che la scelta dei consumatori su Tenute Rubino è indirizzata sui Top di gamma, tendenza che contribuisce a innalzare il valore economico del fatturato dell’azienda. “Ad essere premiato dal consenso del pubblico degli appassionati – spiega Luigi Rubino – è il nostro modello imprenditoriale centrato sul binomio qualità territorio con una filosofia produttiva che ha reso i nostri vini riconoscibili per stile produttivo e territorialità”.

A Verona, presso il padiglione 11 stand G3, l’azienda accoglierà gli operatori e i consumatori in uno stand che richiama l’identità salentina. in degustazione le nuove annate dei vini in commercio, con una particolare attenzione rivolta soprattutto ai nuovi millesimi dei vitigni rari, come l’Ottavianello, il Bianco d’Alessano e il Minutolo, rilanciati l’anno scorso con la linea “Le Riscoperte”, che vede queste varietà crescere in quelle specifiche aree in cui hanno dato storicamente le migliori espressioni in termini di qualità.

Questa grande attenzione rivolta ai contesti produttivi specifici è la chiave di lettura che spiega l’investimento sul nuovo progetto dell’azienda dedicato al Primitivo di Manduria DOP, che Tenute Rubino presenterà ufficialmente agli operatori a Verona. Un disegno produttivo ambizioso che vedrà il marchio salentino produrre anche in una delle zona produttive più vocate del Salento. L’obiettivo è quello di dare vita a vini di spessore, dove la sintesi tra tradizione, modernità e competenza scientifica dello staff tecnico dell’azienda, assi portanti dello stile Tenute Rubino, è coniugata ancora una volta con la specificità di un terroir immerso in piena fascia solare. “Per completare la linea dei nostri vini dedicati ai vitigni storici della Puglia – spiega Luigi Rubino, – abbiamo pensato di produrre anche nella zona del Primitivo di Manduria DOP con l’obiettivo di poter disporre di etichette di assoluta qualità, prodotte esclusivamente con uve raccolte nei loro contesti d’elezione”. La road map prevede il lancio ufficiale della nuova linea produttiva dedicata al Primitivo di Manduria DOP.

Anche quest’anno Tenute Rubino partecipa all’iniziativa “Adotta una Vite”, voluta dall’Associazione Nazionale “Donne del Vino – delegazione Puglia”. I visitatori, tra un tasting e l’altro, potranno portare via con sé una piccola barbatella di Susumaniello, vitigno simbolo della produzione di Tenute Rubino. “L’associazione ha voluto nuovamente proporre quest’iniziativa – commenta Romina Leopardi, responsabile comunicazione di Tenute Rubino e socia della delegazione pugliese – perché in questo modo vogliamo divulgare ancora di più l’amore per la nostra terra, fatto di una filosofia produttiva, che affonda le sue radici nella cultura contadina salentina”.

L’Enoturismo. Cresce sempre di più il consenso verso le proposte di Tenute Rubino.

Dopo una fase di sperimentazione, i pacchetti enoturistici proposti dall’azienda che mirano a promuovere il territorio da tanti punti di vista, hanno attirato il consenso del pubblico che, con sempre con più curiosità si affaccia al mondo Tenute Rubino, attratto da un’esperienza unica e indimenticabile. A Verona, l’azienda cercherà il dialogo e il contatto con questo turista consapevole alla ricerca di suggerimenti di viaggio per far cogliere sempre di più l’autenticità di una terra che al vino deve tanto. A Vinitaly inoltre, sarà lanciata ufficialmente la seconda edizione del Tenute Rubino Wine Day, l’appuntamento con cui l’azienda apre le porte di Jaddico, la tenuta più rappresentativa, durante la vendemmia. L’evento quest’anno è in programma sabato 2 settembre per una giornata interamente dedicata ai winelovers e agli appassionati di turismo all’aria aperta. Vino, tradizioni, cultura e musica saranno gli ingredienti per scoprire la bellezza del territorio di Brindisi.

Puglia Perlage con il Sumaré brut Nature

Domenica 9 aprile, dalle ore 15 alle ore 16, Tenute Rubino parteciperà a Puglia Perlage, l’evento organizzato presso lo spazio enoteca del padiglione della regione (numero 11). Puglia Perlage è promosso dalla delegazione regionale dell’AIS e sarà un tasting dedicato alle bollicine di Puglia, in un segmento produttivo in forte ascesa tra i produttori della regione. Tenute Rubino parteciperà con il Sumaré Brut Nature, un metodo classico dosage zero, prodotto con uve di Susumaniello, che ha avuto la sua sboccatura dopo 36 mesi di affinamento sui lieviti autoctoni. Durante l’evento lo staff dell’azienda incontrerà i consumatori con l’obiettivo di far scoprire le peculiarità di questa etichetta e i suoi migliori abbinamento con il cibo.

L’Ufficio Stampa Tenute Rubino
Ferdinando Calaciura
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