09.04.2015

DA PROWEIN E VINITALY GRANDE INIZIO D’ANNO PER TENUTE RUBINO

IN GRANDE SPOLVERO L’EXPORT IN EUROPA, BUONI SEGNALI DAGLI USA
La rivista Falstaff premia i vini dell’azienda del Salento con punteggi super.

Ripartono gli acquisti di vini di qualità nella ristorazione italiana.

Brindisi, aprile 2015. Si respirava un atmosfera di grande positività quest’anno al Prowein di Dusseldorf e al Vinitaly di Verona, ottimismo ampiamente confermato dai bilanci post fiera di Tenute Rubino che hanno certificato le buone attese della vigilia.

Il mercato del vino di qualità è in netta ripresa, segno che ci stiamo lasciando alle spalle gli anni bui della crisi che ha colpito soprattutto il vecchio continente. Le esportazioni ritornano a crescere, soprattutto in Europa e il mercato interno inizia a dare segni di risveglio, grazie alle vendite soprattutto nel settore della grande ristorazione.

“Torniamo da Verona – commenta Luigi Rubino, titolare dell’azienda vitivinicola di Brindisi – carichi di ottimismo. In chiusura del 2014 avevamo percepito segnali positivi soprattutto dal mercato italiano e il Vinitaly ha ampiamente confermato questa tendenza. Gli italiani finalmente tornano a spendere per il vino, ma la nota più interessante arriva dalla ristorazione, dove abbiamo registrato una ripresa della domanda dei nostri vini di fascia alta. Un grande segnale per i nostri top wine il cui successo, in questi anni, è stato alimentato da una precisa identità produttiva, che abbiamo portato avanti investendo sui vitigni autoctoni, e soprattutto sull’accostamento con il cibo, ideale per svelare le sfaccettature delle nostre etichette”.

Anche sul versante dell’esportazioni, che da sempre costituisce un importante fetta del fatturato aziendale, Tenute Rubino continua il suo percorso di crescita confermando la netta ripresa dei vini italiani nel vecchio continente. L’azienda brindisina raccoglie i frutti di una progettualità che l’ha vista negli scorsi anni investire soprattutto nell’internazionalizzazione dei mercati. Lo staff aziendale ha sviluppato con i partner importatori un percorso di crescita sui mercati che meglio possono accogliere e riconoscere il vino di qualità e il valore identitario che vitigni come Negroamaro, Primitivo e Susumaniello riescono ad esercitare sul consumatore finale. Grazie a questo approccio, lo staff aziendale ha interpretato al meglio le esigenze dei singoli paesi restando fedele ad un concetto alto di qualità e riuscendo a immettere i propri vini ad un giusto prezzo . E i risultati ripagano questi sforzi.

Anche per gli USA – il mercato del vino italiano più importante al mondo – sembra intervenire un clima di piena fiducia. I vini italiani continuano a sviluppare un’attrazione significativa sul consumatore che pone il made in Italy al vertice di quel mercato, con una solida reputazione anche per le etichette di fascia solare prodotti in Puglia e Sicilia. “Quel mercato va gestito con la flessibilità di un approccio diversificato per stato o profilo di consumatore. Ci sono stati americani in cui la conoscenza del vino italiano è solida ed imperitura – prosegue Luigi Rubino – ci sono altri stati in cui la competizione scorre sul terreno del prezzo – e le aziende che fanno qualità non possono adeguarsi – e ci sono ancora stati in cui il vino italiano e, in particolare, i nostri possono far registrare un nuovo slancio e concorrere a migliorare ulteriormente il successo del vino italiano negli States”.

“Il Prowein –spiega Romina Leopardi, responsabile comunicazione dell’azienda – ha certificato per noi un ulteriore incremento della quota export soprattutto nel vecchio continente. In questi anni abbiamo lavorato sostenendo i nostri importatori con diverse attività che hanno permesso all’azienda di fare conoscere la nostra filosofia produttiva e le peculiarità dei nostri vini di territorio. Oggi possiamo affermare che paesi come la Germania, la Svizzera e l’Austria, importanti da sempre per il vino pugliese, sono preparati a riconoscere la qualità dei nostri vini e ad accogliere le nostre migliori produzioni”.

Un segnale forte di questa grande tendenza arriva dalla più nota e diffusa rivista del vino austriaca, Falstaff, che ha attribuito dei super punteggi per i maggiori vini a marchio Tenute Rubino.

Nell’ultimo numero in edicola, che riporta il servizio di copertina interamente dedicato alla Puglia, si comprende come questa regione negli ultimi anni abbia fatto grandi passi in avanti nelle considerazioni dei winewriters e della critica internazionale, risultando oggi tra i terroir più apprezzati al mondo. Nelle righe di apertura del servizio dedicato alla degustazioni è evidente la grande stima che i vini di Puglia hanno conquistato in questi anni grazie a produttori che, come Luigi Rubino, hanno reinterpretato in chiave moderna le peculiarità del territorio.

Tenute Rubino ottiene punteggi lusinghieri piazzando ben cinque vini oltre la quota dei 90 punti celebrando un vero trionfo per gli autoctoni pugliesi su cui l’azienda ha investito: il Susumaniello, il Primitivo e il Negroamaro.

Al vertice dello speciale di Falstaff riservato ai vini pugliesi si piazza con 94 punti, soglia di massima eccellenza, il Torre Testa 2012, portabandiera della gamma Tenute Rubino, un vino emblematico, antesignano del progetto Susumaniello, la cui grandezza lo pone tra quelli che meglio rappresentano l’eccellenza raggiunta oggi dai vini di Puglia. Un vino che ha catturato l’attenzione dei critici della rivista austriaca per la sua trama complessa e per i suoi tannini eleganti. Un altro classico dell’azienda è il Visellio, primitivo in purezza, che con l’annata 2012 si aggiudica i 92 punti. Un vino che ha stupito per il suo spessore e per il suo finale con tannini davvero eleganti e morbidi. 91 punti è il responso per l’Oltremé 2013, altra etichetta prodotta interamente con uve Susumaniello, che conferma il valore enologico dell’investimento compiuto dall’azienda su questo vitigno che rischiava l’estinzione. Mentre 90 punti è il giudizio per il Miraglio 2012 (Negroamaro in purezza) e per il Punta Aquila 2012 (Primitivo in purezza). Un punteggio da Palmares di grande prestigio, quello ottenuto da Falstaff e che l’azienda Tenute Rubino saprà certamente trasmettere al consumatore finale.