È IL TORRE TESTA ROSÉ LA NOVITÀ DI TENUTE RUBINO AL VINITALY 2015
L’ULTIMO NATO DEL PROGETTO SUSUMANIELLO È UN VINO MEDITERRANEO RICCO DI PERSONALITÀ.
Brindisi, Marzo 2015. E’ un vino identitario testimone del grande valore enologico del Susumaniello, vitigno reliquia dell’Agro di Brindisi, un tempo assai presente nei vigneti del nord del Salento. È il Torre Testa Rosé la novità che Tenute Rubino presenterà al 49° Vinitaly di Verona, in programma dal 22 al 25 marzo.
Il Torre Testa Rosé è l’ultimo nato del “Progetto Susumaniello”, un programma di valorizzazione di questo vitigno, voluto fortemente da Luigi Rubino, su cui l’azienda ha investito tanto per esaltare la sua naturale ricchezza e fragranza. In questi anni Tenute Rubino, in linea con la propria filosofia produttiva, ha lavorato per esaltare le interazioni tra vitigno territorio attraverso un’interpretazione enologica in grado di interessare il grande pubblico con uno stile produttivo più moderno che esalta le qualità del Susumaniello. In questo modo Tenute Rubino ha aperto a questo vitigno un percorso di successo tra critica ed appassionati con grandi rossi, sorprendenti bollicine metodo classico ed oggi anche con questo fascinoso rosato.
Il Progetto Susumaniello ha il suo cuore nel single vineyard di circa 8 ettari, posti nella Tenuta di Jaddico a Nord di Brindisi. E’ in questo scenario viticolo di tradizione che, tra la seconda e la terza decade di settembre, vengono selezionate le uve, in perfette condizioni fitosanitarie, che daranno vita al Torre Testa Rosé. Nei terreni sabbiosi del vigneto, posto lungo la dorsale adriatica, le piante sono baciate da una costante ventilazione. Le escursioni termiche conferiscono quella giusta carica aromatica alle uve che viene esaltata nella buona acidità di questo vino. Freschezza, sapidità e persistenza sono le peculiarità che rendono il Torre Testa Rosé immediatamente riconoscibile e ne svelano tutta la sua singolare personalità mediterranea. Al naso sono evidenti le note di frutta a bacca rossa dove spiccano i sentori di melagrana, lampone e ciliegia perfettamente in equilibrio con la sua nota acida.
“Il Susumaniello è diventato un portabandiera della nostra azienda – spiega Luigi Rubino – la varietà che ci permette di farci riconoscere al meglio come produttori di una specifica area. Abbiamo deciso di continuare il nostro percorso di valorizzazione delle varietà autoctone pugliesi guardando anche a quelli che sono i trend di consumo. Il vino rosato negli ultimi anni sta sviluppando una capacità d’attrazione importante, e Tenute Rubino è in grado di intercettare questa domanda con dei vini rosati che trovano il consenso di tanti consumatori. Le ragioni di questo successo sta nella tradizione produttiva che da sempre la Puglia porta avanti nei rosati, nella versatilità di accostamento al cibo e per le diverse modalità di consumo, anche fuori dai pasti, per l’aperitivo, magari accanto a stuzzichini leggeri”.
Il Torre Testa Rosato si colloca nella categoria “I Cru” di Tenute Rubino. Fa parte di quelle etichette che rappresentano al massimo i punti di forza della filosofia produttiva dell’azienda: esaltano la qualità delle uve autoctone esprimendo al massimo del suo potenziale il rapporto vitigno/terroir. Posizione Vinitaly: Padiglione 11 (Puglia) – Stand G3
Per saperne di più…
Il progetto Susumaniello in sintesi
Varietà storicamente diffusa nell’area brindisina, il Susumaniello è un vitigno a bacca nera resistente alle avversità climatiche e agli agenti patogeni, di probabili origini dalmate. Deve il suo nome alla sua abbondante produzione iniziale, talmente abbondante da “caricare il somaro”. Questa produttività importante, col susseguirsi delle vendemmie, si riduce sensibilmente sino ad una media al di sotto del chilogrammo per pianta. Ed è questa, forse, la ragione più plausibile per spiegare il graduale abbandono di questa varietà così particolare. Tenute Rubino lo coltiva nella Tenuta di Jaddico, lungo la dorsale adriatica, a 8 chilometri a nord di Brindisi: i vigneti di Susumaniello sono coltivati tutti a spalliera e poggiano le radici su terreni di origine calcarea, tendenzialmente sciolti per la presenza abbondante di una frazione sabbiosa che permette un rigoglioso sviluppo dell’apparato radicale e lo stesso drenaggio delle acque in eccesso. Gli impianti di Susumaniello di Tenute Rubino sono frutto di una selezione massale operata su un vigneto di 75 anni, e sono stati incrementati grazie a reimpianti operati nei primi anni 2000. Il vigneto è costantemente monitorato secondo un disciplinare di produzione aziendale rigoroso e attento a garantire una produzione di uve dallo straordinario impatto qualitativo.
I vini del progetto Susumaniello
Portabandiera della gamma Tenute Rubino è il Torre Testa, un vino emblematico, di territorio, dove complessità ed eleganza trovano una sintesi quasi perfetta. Questo vino è ottenuto con un appassimento controllato sulla pianta che dura fino a tre settimane. Oggi, il prluridecorato Torre Testa è considerato una delle etichette di riferimento della Puglia del vino di qualità dando prova di un’eccellenza qualitativa credibile e verificata dal gradimento ottenuto sui mercati più esigenti e preparati. Oltremé, invece, è un vino esuberante e fresco, sorprendente per la sua immediatezza che lo rende subito seducente al palato; un’etichetta dai richiami fruttati, piacevole ed elegante grazie ad una vinificazione più breve che vuole rivelare la freschezza di questo vitigno che non sa essere solo austero. Da selezionate partite di uve raccolte in anticipo rispetto alla loro normale maturazione prende vita il Sumaré, il primo metodo classico dell’azienda. Questo vino spumante dosage brut, che sosta sui lieviti autoctoni per un periodo minimo di 12 mesi, stupisce per la sua fascinosa mineralità, figlia della buona acidità che caratterizzano i grappoli più precoci di Susumaniello. A breve, sarà lanciata il secondo millesimo che ha avuto una permanenza sui lieviti di 24 mesi.
Il consumo di rosato
Il mercato mondiale del vino rosato è in constante crescita con i volumi che vanno a definire nuove tendenze sia livello nazionale che internazionale. I consumatori crescono sempre di più in tutto il mondo: Francia, Stati Uniti, Germania e Regno Unito sono le nazioni che ne bevono di più. Dal 2006, l’Italia è il primo paese al mondo che esporta vino rosato grazie alla qualità dei suoi prodotti riconosciuti a livello internazionale. La maggior parte del vino rosato italiano è prodotto in Abruzzo, in Puglia e nella zona del Chiaretto. Pur essendo tra i maggior produttori mondiali, in Italia il consumo del vino rosato si attesta attorno al 5%