L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE
Una storiella, un dialogo molto popolare nei paesi di lingua inglese recita più o meno così:
Responsabile finanziario: “Cosa succede se spendiamo tempo e denaro per formare i nostri dipendenti e poi se ne vanno?”
Amministratore delegato: “E cosa succede se non li formiamo e poi restano?”
La formazione è importante, a tutti i livelli e a tutte le età. Apprendere nuove tecniche, essere in grado di comunicare in un’altra lingua, svolgere meglio il proprio lavoro. Benefici non di poco conto, che cerchiamo di tener presenti quotidianamente nelle scelte aziendali, sia qui in cantina che da Numero Primo. L’impressione però è che troppo spesso dalle nostre parti essa venga completamente messa da parte, relegata nel cestino delle cose superflue per le quali non ci sono mai tempo e soldi.
Sarà che a noi l’improvvisazione non piace, crediamo che la celeberrima arte di arrangiarsi sia un po’ sopravvalutata, soprattutto quando è figlia di una cronica mancanza di pianificazione e d’investimenti di lungo periodo. Può andar bene per superare le emergenze, ma alla lunga imprigiona nel dilettantismo.
Per questo motivo abbiamo appreso con grande piacere della proposta di legge che vuole introdurre l’insegnamento di storia e cultura del vino a scuola http://goo.gl/uqdklf.
Un tentativo di sottolineare e promuovere un elemento identitario e unificante della cultura nazionale, troppo spesso fratturata da tanti individualismi. Il vino invece unisce i popoli e le persone, rafforzando al tempo stesso il legame con la propria terra.
Ci piacerebbe vederla andare avanti questa legge, così come vanno avanti, a gonfie vele, i corsi delle varie associazioni che con grande impegno si adoperano per promuovere la cultura del vino in Italia. AIS, FIS, FISAR, ONAV, ma anche l’internazionale WSET, queste le sigle di riferimento del settore.
Gli esami non finiscono mai sostiene un famoso modo di dire, al quale potremmo aggiungere un bel “Per fortuna!”. Per fortuna infatti ci ritroviamo continuamente a fronteggiare nuove sfide, nuovi adattamenti al cambiamento. Altrimenti ci ritroveremmo vecchi un secondo dopo