Il Primitivo

Il primitivo

Il Primitivo, ambasciatore della Puglia enologica nel Mondo, racconta luoghi, tradizioni, cultura e territori.

Nome e storia

Il Primitivo è un vitigno a bacca nera autoctono della Puglia. Il nome prende origine dalla precocità di tutte le sue fasi vegetative con un periodo di vendemmia che va tra la fine di agosto e la prima decade di settembre.

L’evoluzione storica di questo varietale parte da origini lontane e non certe, probabilmente la sua genealogia riporta all’Illiria, antica  regione corrispondente alla parte occidentale della penisola balcanica. Tra il XV e il XVI secolo probabilmente il vitigno è stato portato in Puglia da profughi slavi con il nome di Zagarese (da Zagabria) e si è poi radicato e diffuso in terra di Bari e nel Salento
A fine Settecento ed inizio Ottocento sarà il primicerio don Francesco Filippo Indellicati a selezionare un particolare clone di questo vitigno determinando ufficialmente, nella zona di Gioia del Colle, la nascita e consacrazione del Primitivo.

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Note distintive del varietale

Il Primitivo ha trovato in Puglia, e in particolar modo nel Salento,  il microambiente ideale per crescere correttamente producendo uve sane e dal grande potenziale per la vinificazione di qualità.

In Puglia le vigne sono tipicamente coltivate ad alberello, una forma antichissima di allevamento che affonderebbe le sue radici ai tempi dei Greci.
Le rese del Primitivo coltivato ad alberello sono più modeste garantendo al contempo uve ottimali per vini di alta qualità.

Le piante sono spesso a piede franco,  dunque non innestate su viti americane per evitare la fillossera, in quanto, i terreni di tipo sabbioso tipici del Salento, sono già di loro una naturale protezione dagli attacchi di questo insetto.

Gli acini di Primitivo si caratterizzano per la forma sferica e per la loro grandezza media, la buccia si presenta molto pruinosa.
Tra le caratteristiche principali del Primitivo vanno menzionate la grande quantità di zucchero contenuta negli acini, che lo rende un vitigno potenzialmente ottimale per vini dall’elevato titolo alcolometrico, ed il rilevante contenuto di antociani nelle sue bucce di colore bluastro intenso, che conferisce ai vini ottenuti da Primitivo un colore intenso.

Note organolettiche dei vini

Sul piano organolettico i vini da Primitivo si presentano con caratteristiche che ne affermano con specificità l’identità.

Il colore è tipicamente rubino intenso con riflessi violacei mentre, sul piano olfattivo, i vini ottenuti da Primitivo godono di un bouquet intenso e complesso con sentori fruttati che vanno dalla ciliegia alla prugna, dal ribes alla mora e con connotazioni floreali tra cui spicca la viola.
Con l’affinamento le note olfattive si arricchiscono di profumi terziari quali la cannella, il pepe nero, il tabacco, la liquirizia ed il cacao.
Il sorso è pieno e vellutato, strutturato e con un tannino imponente.
Questi vini hanno un corpo ampio ed una eleganza che ben si completano con la vigoria del varietale e con la sua complessità.

Descrizione Ampelografica

Germoglio alla fioritura:
Il germoglio alla fioritura presenta un apice espanso, lanugginoso e dal colore verde con orlo carminato, le foglioline apicali e basali sono spiegate e lanugginose, dal colore verde e con orlo rossastro nella parte apicale; l’asse del germoglio si presenta con una conformazione pastorale.

Tralcio erbaceo:
Il tralcio erbaceo si caratterizza per una  sezione trasversale quasi circolare, per un contorno angoloso, glabro e per un colorito verde con sfumature rosso-violacee.

Viticci:
I viticci sono lunghi e grossi, con una forma bifida e a volte trifida.

Infiorescenza:
L’infiorescenza presenta una lunghezza di circa 10-18 cm e una forma semplice, alata o doppia.

Fiore:
Il fiore è ermafrodita e dunque autofertile, si struttura con un bottone fiorale di forma cilindroide ed è piuttosto grosso.

Foglia:
La foglia presenta una grandezza media con forma pentagonale e quinquelobata.
Il seno peziolare ha una forma a lira chiusa con bordi sovrapposti, mentre quelli laterali si presentano aperti ad U stretto, con bordi paralleli o convergenti.
La foglia si connota per una pagina superiore verde cupo, opaca ed è glabra, mentre  quella inferiore è verde chiaro, lanugginosa con nervature di 1° e 2° ordine sporgenti, vellutate, verdi superiormente, parzialmente rosse all’inserzione, lembo ondulato, rugoso e spesso.
Il picciolo presenta un colore verde con sfumature rossastre, ha lunghezza e grossezza medie ed è glabro, con sezione trasversale con un canale evidente.

Grappolo:
Il grappolo di Primitivo è di aspetto mediamente compatto, di forma conico-cilindrica, semplice, alato o doppio.
La lunghezza è di cm 14-17, il peduncolo appare  visibile, corto, grosso e semilegnoso.
I pedicelli sono medi, verdi, con cercine evidente, mentre il pennello di media grandezza è di colore giallo rossastro con sfumature violacee; la separazione del pedicello dall’acino è facile.

Acino:
L’acino è di media grossezza (13-17 mm) ed ha forma sferoide con sezione trasversale circolare.
La buccia è di medio spessore, pruinosa e con colorazione bleau regolarmente distribuita,
La polpa è dolce e succosa con sapore aromatico caratteristico e un succo color vinoso.
La separazione del pedicello dall’acino è facile.

Vinaccioli:
I vinaccioli in media sono 1 o 2 per acino, e a volte, eccezionalmente anche 3; sono di media grandezza, allungati, piriformi e con colore rossastro.

Tralcio legnoso:
Il tralcio è di media lunghezza, robusto,  poco ramificato con una corteccia poco resistente e una sezione trasversale circolare, superficie striata, pruinosa, colore avana-grigio- violaceo sfumato in rosso-vinoso più carico verso i nodi e uniformemente distribuito.
Gli internodi sono lunghi 8-10 cm circa; molte femminelle.
Gemme arrotondate, sporgenti, glabre.
Cercine peziolare stretto, non evidente e diaframma convesso.

Tronco:
Il tronco della vite si presenta con aspetto piuttosto vigoroso e robusto e con portamento eretto.

Fenologia

Fenomeni vegetativi
Il germogliamento avviene tra l’ultima settimana di marzo e la prima decade di aprile per fare spazio alla fioritura tra il 10 maggio e il 25 maggio. L’invaiatura avviene nella prima decade di luglio  per avere uve mature tra la fine di agosto e l’inizio di settembre per il primo prodotto e tra il 20 e il 30 settembre per il secondo prodotto. Questo ci spiega perché il Primitivo è famoso per la sua vendemmia precoce. Le foglie cadono per tutto il mese di novembre.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria:
Lo stato di vigore è mediocre.

Produzione: La produzione è incostante ma abbondante e di buona qualità.
La prima produzione (fine agosto nei luoghi più caldi) si ha sulle gemme basali ed è formata dai grappoli propriamente detti; l’altra, sulle femminelle, che sono molto fertili, si ha nella seconda metà di settembre, e la terza nella prima quindicina di ottobre. La prima raccolta si aggira sui 30 q/ha; la seconda sui 10-20. Il primo prodotto è più ricco di zucchero e più povero di acidità rispetto al successivo. É molto soggetto all’aborto fiorale quando la vite cresce in terreni profondi e piuttosto umidi e specie quando l’autunno o l’inverno sono tali da fornire alla pianta una eccessiva quantità di umori o peggio ancora se la primavera è abbastanza piovosa con forti escursioni termiche diurne.

Posizione del primo germoglio fruttifero: 2°-3° nodo.

Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2.

Fertilità delle femminelle: ottima.

Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.

Affinità con tutti i portinnesti americani: buona con quasi tutti, ad eccezione del “Berlandieri X Riparia 225” che favorisce la colatura.

I vini
I vini ottenuti da uve di Primitivo che Tenute Rubino realizza, seguono tre diverse espressioni dello stesso varietale, declinato in vini diversi, ognuno dei quali rappresentativo di una diversa tenuta e un diverso terroir: Punta Aquila e Palombara che derivano dalle omonime tenute, e Visellio che nasce invece dalla Tenuta di Uggìo.

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