18.05.2021

Salende 2020, Vermentino in purezza

SALENDE 2020, VERMENTINO IN PUREZZA COLTIVATO NEL CUORE DELL’ALTOPIANO SALENTINO, DOVE MICROCLIMI UNICI FAVORISCONO NEI VINI UNA PERSISTENZA AROMATICA SENZA PARI

Salende | Vermentino | Tenute Rubino | La Casa del Susumaniello

Salende è il Salento, e lo è per gli stessi Salentini. È con questo termine dialettale, infatti, che gli abitanti del tacco d’Italia si riferiscono al proprio territorio raccontandone la storia, i luoghi e le tradizioni. Una Terra unica nel suo genere, dove la vite ha trovato il suo habitat ideale per la viticoltura d’eccellenza: un lembo di terra tra l’Adriatico e lo Jonio, con terreni e microclimi così differenti tra loro da donare ad ogni varietale sfumature uniche e personali.

Ed è proprio nel cuore dell’altopiano salentino, a circa 80-100 metri sul livello del mare e a13 km dalla costa del mar Adriatico, che sorgono i vigneti di Vermentino. Siamo nella Tenuta di Uggìo, un’area compresa tra i comuni di Brindisi, Mesagne e Cellino San Marco, dove i vigneti sorgono su un terreno argilloso di origine calcarea, con un buon equilibrio tra componente argillosa e sabbiosa. Importanti le escursioni termiche tra il giorno e la notte che, nei mesi estivi, possono superare i 15 gradi: sono temperature che generano microclimi unici, favorendo nei vini una persistenza aromatica capace di mantenersi nel tempo.

Nasce così Salende: da uve di Vermentino allevate a cordone speronato e raccolte a mano la prima settimana di settembre. Dopo un affinamento in acciaio di 6 mesi e un’evoluzione in bottiglia di 3 mesi, Salende nella sua nuova annata, la 2020, si conferma ancora una volta un vino dal grandissimo appeal aromatico che, tra piacevoli sentori di sambuco, ginestra e fiori di mandorlo e vive note fruttate di pompelmo e mela verde, riesce a proiettare verso autentici viaggi sensoriali fatti di vino, emozioni e salentinità.
Quella salentinità fatta di sole, di terra rossa e di pizzica, in cui la tradizione incontra la contemporaneità arricchendola di sfumature e significati.

Il finale lungo e persistente, e la sua piacevolezza di beva rendono il Salende il compagno ideale di piatti tipici della tradizione semplici e gustosi, come gli spaghetti aglio olio e peperoncino o il polpo arrosto con vellutata di patate.
Ma Salende è un vino che ama anche viaggiare e che oltre ad amare il Salento, di cui è ambasciatore nel mondo, ha imparato a conoscere luoghi e culture lontane.
In uno dei suoi viaggi in Giappone, Salende ha incontrato una preparazione tipica della cultura nipponica, il Sake Kasu Zuke Yaki, pesce bianco adagiato sotto fecce nobili derivanti dalla fermentazione del sakè (bevanda alcolica di riso) e posto in cottura, dando così vita ad un incontro culturale fatto di vino, cibo ed emozioni.

Buon viaggio con il nostro Salende 2020!

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