17.09.2015

CREDERE NEL MOSTO

CREDERE NEL MOSTOFare il vino è un’arte, si sa. Un’arte che affascina sempre più persone e che in questo periodo è in pieno svolgimento. Essere qui in cantina ad osservare le varie fasi della vinificazione, là dove tutto accade, è un privilegio di non poco conto per qualsiasi appassionato. Scarico delle uve, diraspatura, pigiatura e fermentazione, le operazioni sono tante ed impegnative. Seguendo con lo sguardo i tubi che corrono fra un macchinario e l’altro ci lasciamo incuriosire “come un moscerino che affoga nel vino, cercando un profumo che altrove non c’è”. Alla scoperta del mosto che diventa vino.

Il mosto, è lui il vero protagonista della vinificazione. Turbolento, problematico e dal gran potenziale, il mosto è un adolescente che studia per laurearsi vino. È composto da polpa, vinaccioli e bucce delle uve, ma è bene ricordare che le bucce sono presenti solo nella vinificazione in rosso. Contiene centinaia di sostanze sospese in acqua, elemento da cui è costituito all’80% circa: zuccheri, acido tartarico, malico, citrico e tanti altri, sostanze azotate, minerali e polifenoli. Gli zuccheri gli daranno l’alcool, gli acidi freschezza e brio, i polifenoli invece saranno fondamentali nel determinarne la personalità. Tutto questo costituisce il bagaglio che il mosto ha ereditato per portare a termine il delicato processo di fermentazione. Col suo profumo giovane e intenso riempie la cantina di sentori inconfondibili e ci racconta le storie delle uve da cui proviene.

Non sono poi molte le cose in cui credere nella vita. Ecco, noi crediamo nel mosto che diventa vinoin must we trust. Del resto non potrebbe essere altrimenti visto il lavoro che facciamo. Una scientifica magia che si ripete ogni anno, sempre uguale e sempre diversa. Su queste pagine vogliamo raccontarvi le storie del mosto, del suo percorso e delle sue origini. Per capire meglio i segreti del nostro amato vino.