VENDEMMIA 2016: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE
Com’è andata la Vendemmia 2016? Se lo chiedono in tanti, memori delle forti piogge che hanno interessato alcune zone del Salento nella seconda settimana di settembre. A pochi giorni dalla fine delle operazioni in vigna abbiamo quindi deciso di ascoltare dalla viva voce di Luigi Rubino il bilancio su quest’annata travagliata. Le sorprese non sono mancate.
“Innanzitutto è bene specificare che la vendemmia 2016 non la definirei travagliata – afferma il fondatore di Tenute Rubino – Abbiamo avuto importanti precipitazioni nei giorni dal 5 al 10 settembre, ma fino ad allora le condizioni metereologiche erano state praticamente perfette. Tutte le analisi indicavano un’annata eccezionale e bastava fare un giro nei campi per rendersene conto: i vigneti erano pieni di grappoli sani e vigorosi, tanto da preventivare un aumento significativo della produzione con punte di grande qualità.”
Ti riferisci al mese di agosto?
“Si, ma in realtà a tutto quello che c’è stato prima e dopo quei 5-6 giorni infausti che ci hanno costretto anche a cancellare il Wine Day. Tutte le uve anticipatarie raccolte prima del 5 settembre avevano un profilo organolettico perfetto, mi riferisco alle bianche e al Primitivo, vitigni per i quali la 2016 sarà una grandissima annata. Inoltre, dopo quelle forti piogge che hanno colpito in aree ben precise, nella zona di Ostuni per esempio, il tempo è stato molto clemente, non ha piovuto più in pratica.”
Quali sono state le difficoltà durante i giorni di pioggia?
“La maggiore è stata l’accesso ai campi, in alcuni casi allagati. Stavamo per iniziare la raccolta del Negroamaro e del Susumaniello e abbiamo dovuto sospendere le operazioni. Siamo stati costretti ad operare importanti diradamenti sul frutto, facendo calare l’entità del raccolto. Abbiamo poi impiegato molti più macchinari rispetto al solito. La concomitanza di questi due fattori ha comportato un aumento dei costi di produzione, ma siamo riusciti a mantenere i nostri standard di qualità.”
Nessun problema quindi per la produzione del Torre Testa 2016?
“Il Torre Testa 2016 sarà degno del suo nome. Avere quattro tenute in altrettanti territori ci aiuta a prevenire questo genere di inconvenienti. Ad esempio tutto il nostro Susumaniello è coltivato a Jaddico, dove la terra ha un drenaggio eccezionale. L’unico problema starà nel numero di bottiglie limitato che andremo a fare, perché i diradamenti hanno minato la produttività, tra l’altro a fronte di una domanda di Susumaniello in costante aumento.”
In molti in quei giorni temevano il peggio, la vendemmia 2016 si chiude quindi senza rimpianti?
“No, il rimpianto c’è e viaggia su due binari. Primo: senza quella settimana sfortunata avremmo avuto una delle migliori annate di sempre. Secondo: proprio in quella settimana avevamo pianificato il Wine Day, l’evento che raccoglieva il testimone della Vendemmia delle donne, ampliando un format che per noi è ormai diventato identitario. Cancellare tutto il programma all’aperto, dover avvisare i tanti fornitori, il pubblico, riprogrammare il weekend dei giornalisti è stato a dir poco avvilente ed ha lasciato l’amaro in bocca a tutti. Ma lavoriamo in agricoltura e certe cose vanno messe in conto. Voglio dare appuntamento a tutti per l’11 novembre. Faremo un gran San Martino, in cantina, per festeggiare le tante cose buone di quest’annata 2016. Al coperto.”
La nostra chiacchierata si chiude con una risata. Non resta che aspettare e vedere cos’hanno in serbo Luigi e Romina per l’animazione di San Martino 2016. Stay tuned, Tenute Rubino c’è.