17.05.2021

Un trittico d’eccellenza per onorare il Visellio

Le emozioni di una  degustazione verticale che resterà nel tempo. 

Il Cru di Tenute Rubino protagonista di una straordinaria verticale, con una selezione delle migliori annate (2016, 2012 e 2010) che hanno scritto la storia di questo Primitivo intenso e potente. Puro Salento, imbottigliato e proposto ai grandi appassionati.

 

Verticale Visellio | Tenute Rubino | La Casa del Susumaniello

 

Brindisi – Un viaggio a ritroso nel tempo, a partire dall’annata attualmente in commercio, la 2016, fino a quella del 2010. Un percorso eno-sensoriale, unico e indimenticabile, dedicato ad un autentico fuoriclasse della tradizione enologica pugliese.

Un vino di nicchia, la cui storia, iniziata nell’anno 2000, si lega indissolubilmente a quella di un’azienda che, sin dai suoi esordi produttivi, ha creduto nelle potenzialità di uno dei vitigni principe della Puglia, all’interno di un territorio storicamente vocato alla produzione vitivinicola di qualità. Tenute Rubino ha voluto celebrare le 15 vendemmie del suo Visellio, con una verticale dedicata a tre delle migliori annate di questo Primitivo che, vendemmia dopo vendemmia, ha contribuito a definire la stessa identità di una giovane azienda proiettata oggi nei mercati internazionali più esigenti e competitivi. Le annate 2010, 2012 e 2016 rappresentano tre esempi di evoluzione nel tempo che premiano la costanza e la continuità con cui Luigi e Romina – insieme all’enologo Luca Petrelli – hanno definito un disegno enologico che punta al recupero e alla valorizzazione dei vitigni simbolo della tradizione pugliese, attraverso vini identitari che racchiudono i colori e i profumi dei terroir di provenienza. Proprio la Tenuta di Uggio, racchiusa all’interno di un altopiano a metà strada tra lo Jonico e l’Adriatico, rappresenta quell’anfiteatro naturale per dar vita ad un vino che, nel corso degli anni, ha incontrato il plauso dei grandi della critica nazionale e internazionale. Qui, in un piccolo vigneto di circa 4 ettari, con una età di oltre trent’anni, nasce un Primitivo in purezza, con una resa per ettaro di circa 45 quintali e una media per pianta di circa 600-800 grammi.

“Le tre annate protagoniste della degustazione – sottolinea Luigi Rubino – pur presentando caratteristiche e sfumature diverse, sono accomunate da un unico comun denominatore: la ricerca costante della massima qualità, ottenuta grazie ad una attenta attività sul campo, attraverso un monitoraggio continuo dello stato di maturazione delle uve”.

“Un meticoloso lavoro di studio e analisi – aggiunge Luca Petrelli-che ci consente di stabilire il momento più opportuno per il taglio dei grappoli, effettuato quando stanno comparendo le prime passule, per non aumentare la gradazione alcolica e per mantenere l’inconfondibile freschezza del frutto che contraddistingue il Visellio”.

Se l’annata 2016 si caratterizza per la morbidezza e per la fedeltà alle caratteristiche varietali, la 2012 rivela freschezza e sapidità sorprendenti, mentre la 2010 rappresenta un’autentica sorpresa di evoluzione e longevità, con una materia prima perfettamente integra, grazie anche ad un’accurata selezione acino per acino.

“Un vino importante – sottolinea Giuseppe Baldassarre, membro della commissione didattica nazionale e referente regionale Puglia della guida Ais – entrato a far parte a pieno titolo tra i classici della tradizione enologica pugliese. Tenute Rubino è stata tra le prime aziende della nostra regione a credere nelle potenzialità di questo vitigno, contribuendo più di tutte alla rinascita del Primitivo che qui, nell’agro di Brindisi, trova le condizioni pedoclimatiche ideali per esprimersi al meglio”.

Caratterizzato da un colore rubino impenetrabile e brillante, al naso il Visellio presenta un ventaglio di profumi e sensazioni di una finezza difficilmente superabile. Sentori di prugne sotto spirito, ribes, mirtilli in confettura, chiodi di garofano e noce moscata, lasciano il passo e si alternano ad accenni di anice stellato, viola e liquirizia. Energico e affascinante allo stesso tempo, seduttivo per temperamento e vitalità, al palato rivela tutta la sua freschezza, pur nella poderosa manifestazione del frutto, che trova il suo equilibrio nei maturi e setosi tannini e nella calibrata componente acida.

“La storia del Visellio – racconta Romina Leopardi, responsabile marketing e comunicazione – è stata accompagnata, annata dopo annata, da una critica internazionale pronta a riconoscerne il pregio e le virtù. Grazie al lavoro profuso in questi anni, è diventato un ambasciatore dell’enologia pugliese nel mondo, in particolare in alcuni mercati internazionali – come Germania, Svizzera, Giappone e Stati Uniti – dove riscuote particolare successo all’interno di una nuova fascia di consumatori sempre più consapevole ed esigente. Oggi, per celebrare le 15 Vendemmie, l’annata 2016 si presenta con un’etichetta personalizzata, firmata da Luigi Rubino. Abbiamo voluto rendere omaggio ad un vino che ha scritto la storia di Tenute Rubino e che, c’è da scommettere, continuerà a regalarci successi e soddisfazioni anche in futuro”.